Un viaggio sensoriale alla scoperta dei profumi orientali e della loro storia millenaria
Il mondo dei profumi è un universo affascinante, ricco di storia, mistero e fascino esotico. Tra le innumerevoli famiglie olfattive, quella orientale occupa un posto speciale, evocando terre lontane, spezie preziose e atmosfere sensuali.
Attraverso un viaggio nel tempo, scopriremo le origini di queste fragranze avvolgenti e la loro evoluzione fino ai giorni nostri.
L’Oriente: culla di spezie e profumi
L’Oriente, con la sua cultura millenaria, è stato da sempre la culla delle spezie e dei profumi. Le antiche civiltà egizie, persiane, indiane e cinesi hanno sviluppato una profonda conoscenza delle proprietà aromatiche di piante, resine e legni pregiati.
Nell’antico Egitto, il kyphi, una miscela di ginepro, mirra, incenso, menta e cannella, era utilizzato non solo per i rituali religiosi, ma anche come profumo sensuale per migliorare la vita di coppia.
In Arabia, la regione denominata “Arabia Felix”, grazie alla sua posizione strategica sulle rotte commerciali, divenne il centro nevralgico del commercio di incenso e mirra. Qui, nel X secolo, si sviluppò l’arte della distillazione, con l’invenzione del primo alambicco, consentendo di estrarre oli essenziali dalle materie prime.
Il Medioevo vide la diffusione dei profumi orientali anche in Occidente, grazie alle Crociate e ai viaggi dei mercanti lungo la Via della Seta. L’incenso, proveniente dall’Oman, il sandalo dall’India e il muschio dalla Cina divennero ingredienti pregiati nelle fragranze europee.
L’eleganza seducente dei profumi orientali
I profumi orientali si distinguono per la loro ricchezza, calore e persistenza.
Le note olfattive tipiche di questa famiglia includono:
- Spezie: cannella, zafferano, pepe nero, cardamomo, chiodi di garofano.
- Legni pregiati: sandalo, oud, cedro, patchouli.
- Resine: incenso, mirra, benzoino.
- Note ambrate: ambra grigia, labdano, cisto.
- Note floreali: gelsomino, rosa, ylang-ylang, fiore di loto, tuberosa.
Questi ingredienti, sapientemente miscelati, creano fragranze avvolgenti, sensuali e misteriose, che evocano atmosfere esotiche e raffinate.
Profumi orientali: dall’antichità alla modernità
La storia dei profumi orientali è costellata di aneddoti e personaggi affascinanti:
Caterina de’ Medici, nel XVI secolo, contribuì a diffondere la moda dei profumi in Francia, portando con sé il suo profumiere, Renato Bianco, che divenne famoso come René Le Florentin.
Nel XIX secolo, la chimica di sintesi permise di creare nuove molecole olfattive, ampliando la gamma di note a disposizione dei profumieri e rendendo i profumi più accessibili.
Nel 1977, Yves Saint Laurent lanciò Opium, un profumo orientale che divenne un’icona di sensualità e trasgressione. La fragranza, con le sue note calde e speziate, si ispirava all’Oriente misterioso e affascinante.
Negli anni ’80, il Sultano dell’Oman aprì la casa di profumi Amouage, affidandola a Guy Robert, un maestro profumiere che ebbe accesso a materie prime di altissima qualità, tra cui il pregiato incenso dell’Oman.
Oggi, i profumi orientali continuano ad essere apprezzati per la loro eleganza e seduzione, con nuove interpretazioni che reinterpretano le note classiche in chiave moderna.
Consigli per indossare un profumo orientale Absolu Aromatics
I profumi orientali Absolu Aromatics sono ideali per la sera o per le occasioni speciali.
La loro intensità e persistenza li rendono perfetti per lasciare una scia indimenticabile.
OUDH KHALI – Note di testa: Fiore di Loto. Note di cuore: Oud e Ambretta. Note di base: Ambra e Muschio
ENCENSE D’ARABIE – Note di testa Rhum e Whisky Torbato. Note di cuore: Cannella e Oud: Note di base: Incenso, Sandalo, Benzoino e Legno di Cedro
OUD SHERAZADE – Note di testa: Fiore di Loto, Cannella e Tabacco. Note di cuore: Laudano e Benzoino: Note di base: Oud, Muschio, Legno di Cedro e Vetiver
PATCHOULI – Note di testa, cuore e base: Pure Patchouli
Il maestro profumiere dell’emiro di Cordoba Al-Hakam I consigliava di indossare il profumo in olio: dietro le orecchie, lungo il décolleté, nell’ombelico, su polsi e gomiti e dietro le ginocchia. Per creare un’aura intorno alla persona che si potesse sentire entro un braccio di distanza dal viso; solo per chi aveva il permesso di avvicinarsi, non per tutti.